Sanità

Aids, educazione sessuale e affettiva entra in classe con ‘Back to school’ di Anlaids

(Adnkronos) – Con il ritorno tra i banchi di scuola e alle porte della Giornata mondiale per la salute sessuale, Anlaids, che quest’anno compie 40 anni, rilancia il suo impegno negli istituti scolastici italiani con il progetto "Anlaids incontra studenti e studentesse", che da oltre trent’anni accompagna alunni, docenti e famiglie in un percorso di crescita consapevole, con l’obiettivo di condurre i giovani a compiere scelte autonome, informate e responsabili in materia di sessualità, intesa come esperienza affettiva e relazionale, non solo biologica e riproduttiva. Ogni anno, il progetto coinvolge circa 150 istituti scolastici, di primo e secondo grado, in 10 regioni diverse, raggiungendo circa 1200 classi e oltre 20.000 studenti e studentesse e impegnando sul campo circa 50 operatori e operatrici. Secondo l’ultimo notiziario del Sistema di sorveglianza dell’Istituto superiore di sanità, nel 2023 il numero totale di segnalazioni di infezioni sessualmente trasmissibili (Ist) è aumentato del 16,1% rispetto al 2021. Integrando l’esperienza ultratrentennale di Anlaids con il modello EduForIst, progetto di ricerca realizzato con il contributo tecnico e finanziario del ministero della Salute di cui l’associazione è partner, e grazie all’adozione dall’anno scolastico 2024-2025 del modello Cse – Comprehensive sexuality education (educazione sessuale estensiva o olistica), oggi l'iniziativa – riporta una nota – propone un percorso educativo inclusivo degli aspetti cognitivi, emotivi, fisici e sociali della sessualità, in linea con le più recenti raccomandazioni internazionali, un approccio moderno e scientificamente fondato, che si conferma vincente nel fornire ai giovani informazioni accurate e adeguate all’età sulla sessualità e, in generale, nel promuovere la salute e il benessere affettivo e sessuale delle nuove generazioni. Non limitandosi alla sola trasmissione di informazioni, il modello Cse si pone, infatti, come obiettivo quello di dare ai giovani tutti gli strumenti (cognitivi, emotivi, medici, sociali, ecc.) per diventare attori della propria esperienza di vita sessuale.  dichiara: "Affrontando temi come la qualità delle relazioni, il rispetto e il consenso – afferma Rosario Galipò, responsabile del progetto "Anlaids incontra studenti e studentesse" – il modello dell’educazione sessuale estensiva contribuisce non solo alla prevenzione dell’Hiv e delle altre infezioni sessualmente trasmissibili, sensibilmente aumentate nel 2023 tra i più giovani, ma anche alla riduzione del rischio di comportamenti irrispettosi o aggressivi. Vogliamo trasferire agli studenti e alle studentesse una visione positiva della sessualità, che valorizzi le diversità individuali e che, al contempo, promuova la prevenzione dei rischi intesa come senso di responsabilità verso il proprio e altrui benessere affettivo e sessuale". Nel solo primo semestre dell’anno scolastico 2024/2025, il progetto ha coinvolto oltre 6.000 studenti in 77 scuole di 10 regioni italiane. I risultati dei questionari somministrati agli studenti e alle studentesse post-intervento dimostrano l’efficacia dell’approccio Cse: gli studenti che hanno partecipato agli incontri condotti da operatori formati sul modello olistico hanno, infatti, ottenuto punteggi significativamente più alti (10,8 contro 9,5 su 14 punti), avvalorando una maggiore acquisizione di conoscenze su Hiv, Aids e Ist. Inoltre, gli stessi alunni hanno espresso un apprezzamento più elevato per l’attività degli operatori, a conferma della validità del metodo adottato. I dati sono stati presentati dall’Associazione al XVII congresso nazionale Icar – Italian conference on Aids and antiviral research; l’abstract ha ricevuto il riconoscimento come miglior lavoro nella sezione 'scienze sociali' del convegno. "Ad oggi l’Italia è tra i pochi Paesi europei che ancora non hanno reso l’educazione sessuale obbligatoria nelle scuole – sottolinea Luca Butini, presidente di Anlaids – Confidiamo che il recente disegno di legge, approvato il 30 aprile dal Consiglio dei ministri, venga colto come un’opportunità per rafforzare il patto educativo tra scuola e famiglia. L’obiettivo ultimo resta quello di rendere l’educazione all’affettività e alla sessualità una materia curricolare anche nel nostro Paese. Anlaids crede fermamente che la scuola sia il luogo privilegiato per educare i giovani alla salute sessuale". Nel corso degli incontri – gratuiti, inseriti all’interno di un più ampio programma educativo e in alleanza con docenti e genitori – Anlaids promuove conoscenze scientificamente accurate, con focus su Hiv, Aids e Ist, trasferisce agli studenti e alle studentesse gli strumenti utili a esprimere, riconoscere e gestire emozioni e sentimenti e incentiva la conoscenza e l’accesso alle strutture socio-sanitarie del territorio. Gli incontri, svolti all’interno delle singole classi e adattabili a scuole secondarie di primo e di secondo grado, vedono impegnati in prima linea operatori formati e professionisti. Alcune attività prevedono la formazione di studenti e studentesse 'leader' per la diffusione tra pari (peer education). L’approccio, partecipativo e non giudicante – conclude la nota – comporta l’utilizzo di strumenti multimediali, giochi di ruolo, circle-time e storytelling. Questionari somministrati pre e post intervento permettono di valutare l’efficacia, fotografare l’andamento delle conoscenze e dei bisogni informativi. Al termine del progetto, viene restituito alle scuole un report dettagliato. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)


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