Aprilia: il Comune fece con Sogesid il sopralluogo a Sant’Apollonia, ecco il documento ufficiale
Nella risposta fornita dal Governo all’interrogazione parlamentare n. 5-04252 (presentata dal deputato Angelo Bonelli e cofirmata da Filiberto Zaratti), si afferma che i soggetti proprietari dell’area di Santa Apollonia “non hanno mai acconsentito all’accesso alle aree”, impedendo così l’avvio della bonifica e bloccando di fatto la procedura amministrativa.
Tale dichiarazione, per quanto formalmente registrata in sede istituzionale, non corrisponde alla verità documentale.
Grazie a fonti dirette e materiali ufficiali in nostro possesso – che pubblichiamo integralmente in calce a questo articolo – si può dimostrare che in data 29/07/2024, il Comune di Aprilia, insieme a tecnici della società statale SOGESID, ha effettuato un accesso all’interno dell’area ex Gal, oggetto della prevista bonifica con fondi del PNRR.
Si è trattato di un accesso formale e documentato, corredato da:
- Relazione tecnica;
- Verbale di sopralluogo;
- Presenza di personale identificato dell’Ente pubblico;
- Presa visione diretta dei luoghi destinati all’intervento.
Tutto questo smentisce in modo netto l’affermazione secondo cui “i proprietari non hanno mai autorizzato l’accesso”. Il sopralluogo è avvenuto, le porte non erano chiuse, e la parte pubblica ha avuto modo di entrare e verificare l’area.
A questo punto, la domanda è inevitabile: perché allora si è continuato a sostenere, anche in Parlamento, che l’accesso fosse stato negato?
Una spiegazione plausibile è che la narrazione ufficiale abbia cercato di scaricare le responsabilità operative sul blocco formale del progetto. Ma l’accesso c’era. Quello che è mancato – come testimoniano le carte – è stato l’avvio effettivo di ogni procedura successiva, dagli atti di gara alla progettazione esecutiva.
Non è mancato il permesso. È mancata la volontà.
Chi oggi sostiene il contrario, ha il dovere di spiegare come sia possibile che un accesso documentato venga ignorato nelle sedi istituzionali. Chi ha fornito quelle informazioni al Ministero? Chi ha costruito il racconto dell’”accesso negato”?
Nel frattempo, i 14 milioni di euro destinati alla bonifica sono rimasti inutilizzati, e la Regione Lazio ha dovuto avviare – con tempistiche ormai compromesse – un tentativo di riallocazione dei fondi sul FESR 2021–2027.


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