Roccasecca, il TAR sospende l’autorizzazione ambientale per la discarica: stop al quinto bacino
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, sezione staccata di Latina, ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Roccasecca sospendendo in via cautelare l’efficacia dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) che avrebbero consentito l’avvio dei lavori per il nuovo bacino della discarica di Cerreto.
Con un decreto firmato il 9 luglio 2025 dalla presidente Donatella Scala, il TAR ha disposto il congelamento dei titoli autorizzativi rilasciati dalla Regione Lazio e contestati dal Comune. Alla base del provvedimento c’è la necessità di evitare «una trasformazione irreversibile dello stato dei luoghi», in attesa che la questione venga esaminata in sede collegiale, il prossimo 10 settembre.
Roccasecca: l’ampliamento della discarica per rifiuti non pericolosi
Il progetto al centro del contenzioso è l’ampliamento della discarica per rifiuti non pericolosi, con la costruzione del quinto bacino. La Regione Lazio, con nota del 20 dicembre 2024, aveva respinto la diffida presentata dal Comune, che chiedeva l’annullamento in autotutela delle autorizzazioni già rilasciate. Di fronte al via libera regionale, l’amministrazione comunale si è rivolta ai giudici amministrativi chiedendo un intervento d’urgenza, sostenendo il rischio di un danno ambientale grave e irreparabile.
Il TAR ha ritenuto fondata la richiesta di tutela urgente: «È opportuno mantenere lo stato attuale dei luoghi — si legge nel decreto — considerando da un lato la vetustà dei titoli autorizzativi e dall’altro le conseguenze ambientali che deriverebbero da un eventuale avanzamento dei lavori prima della pronuncia collegiale».
Sul piano tecnico, i giudici non sono ancora entrati nel merito della legittimità degli atti regionali, ma hanno optato per un provvedimento conservativo, volto a impedire modifiche irreversibili in attesa della valutazione più approfondita prevista per settembre.
La sospensione rappresenta un colpo per Mad S.r.l., la società gestrice della discarica, che aveva già avviato i lavori preliminari per la realizzazione del nuovo bacino. L’azienda è intervenuta nel procedimento difendendo la regolarità del proprio operato.
La questione, oltre agli aspetti legali e tecnici, ha anche risvolti politici e ambientali significativi: la discarica di Roccasecca è da anni al centro di un acceso dibattito, e la decisione del TAR riapre il confronto tra enti locali, cittadini e Regione sulla gestione dei rifiuti e la sostenibilità del territorio.
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