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Frosinone: stretta sulla Tari, mancano 7,3 milioni di euro

Il comune di Frosinone ha avviato controlli nei confronti dei cittadini per il recupero della Tari. Secondo una stima, la cifra si aggira intorno ai 7,3 milioni di euro di cui poco meno di 7 milioni di competenza del Comune e i restanti 348.015 di competenza dell’amministrazione provinciale.

Frosinone e Tari: cosa devono sapere i cittadini

Il Comune di Frosinone ha predisposto un programma di pagamenti TARI per i cittadini che prevede un primo acconto, pari al 75% delle tariffe dovuto per il 2025, calcolato sulla base delle tariffe dell’anno precedente.

Il conguaglio, invece, è previsto per la fine dell’anno. Nei prossimi giorni, l’amministrazione comunale invierà gli avvisi bonari contenenti un riepilogo dei pagamenti da effettuare entro il 2025.

Quali sono le scadenze

La scadenza della prima rata è prevista per il 30 giugno, per un importo pari al 25%, la seconda data, invece, sarà il 31 luglio con lo stesso ammontare. Infine, la terza rata, sempre del 25%, dovrà essere saldata entro il 30 settembre.

Una volta effettuati i pagamenti, sarà emessa la rata finale a conguaglio che dovrà essere pagata entro e non oltre il 31 dicembre 2025.

C’è da specificare che questa sarà calcolata con le tariffe Tari del 2025 sulle quali verrà applicato il bonus sociale rifiuti per gli aventi diritto.

Ma che cos’è la TARI e cosa succede se non viene pagata?

La TARI è una tassa obbligatoria per tutti i soggetti possedenti, occupanti o tenenti, a qualsiasi titolo e anche di fatto, di locali o aree scoperte siti nel territorio comunale, destinati a ogni uso e suscettibili di produrre rifiuti urbani e assimilati. Il pagamento della TARI è dovuto da chiunque usufruisca del servizio di raccolta rifiuti e sussiste un vincolo di solidarietà tra i componenti del nucleo familiare o tra coloro che condividono l’uso degli stessi locali o aree.

Chi non paga la TARI incorre in diverse conseguenze amministrative e legali quali sanzioni e interessi di mora; notifiche di sollecito e ingiunzioni di pagamento inviate ai soggetti interessati tramite avvisi bonari. I debitori morosi vengono iscritti a ruolo e sottoposti a riscossione coattiva: se il debito non viene saldato, l’importo viene affidato agli enti di riscossione che possono procedere con possibili pignoramenti su beni mobili, immobili o conti correnti. Infine, in casi particolarmente gravi, è possibile l’avvio di procedimenti giudiziari per evasione, con sanzioni o azioni legali.

A cura di Beatrice Manocchio

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