Tarquinia-Civitavecchia tra sporcizia e disagio: l’appello dei gestori degli stabilimenti
Da circa un mese è iniziata la stagione balneare a Tarquinia Lido che ogni giorno accoglie migliaia di persone in spiaggia, tra pendolari, turisti e residenti. Tuttavia, non mancano scene di degrado e disagio che mettono a dura prova i gestori degli stabilimenti a causa dell’abbandono continuo dei rifiuti sia nella zona marittima che lungo la strada principale che la collega a Civitavecchia.
Tarquinia lido e Civitavecchia nel degrado a causa dei rifiuti abbandonati
Piazzole e cassonetti che strabordano di rifiuti: è questa la situazione di degrado che vive Tarquinia Lido e in particolare per i gestori degli stabilimenti balneari. Ogni giorno qualcuno si diverte ad abbandonare per strada buste di ogni genere, contribuendo a creare uno scenario di crescente disagio.
Lo stesso accade lungo la strada principale che collega la città etrusca a Civitavecchia dove le piazzole di sosta si sono trasformate in vere e proprie discariche abusive. Qui si trovano rifiuti edili, secchi di vernice, materassi ed altri materiali che non vengono utilizzati di certo nella zona marittima.
L’appello dei gestori degli stabilimenti
Che fare? È la domanda che ormai da tempo si pongono i gestori degli stabilimenti balneari di Tarquinia, costretti a pagare una Tari salata al Comune senza, tuttavia, ricevere in cambio un servizio adeguato. L’amministrazione è assente, incapace di garantire un controllo efficace del territorio, in particolare per quanto riguarda la gestione dei rifiuti. Anzi, chi è alla guida del Comune sembra nascondersi dietro una giustificazione che lascia interdetti: la gestione congiunta con il Comune di Civitavecchia che appare come un diluire le responsabilità invece che rafforzare i servizi.
Intanto, gli stabilimenti balneari continuano a rispettare le regole e a fare la loro parte in toto. Seguono le date del calendario di esposizione e ritiro dei rifiuti, differenziati per tipologia. Ma l’immondizia si accumula e a fine giornata è tutto come prima.
Anche la ditta incaricata della raccolta è vincolata da orari e protocolli da seguire con degli orari da seguire, pertanto non può intervenire prontamente per raccogliere i rifiuti illegali. Così, la città si trasforma in una discarica a cielo aperto, i rifiuti restano lì nella strada e i cittadini continuano a pagare le tasse, con un unico desiderio: farsi sentire. Ma la sensazione generale è che nessuno li ascolti. E allora la domanda ritorna, sempre più urgente: che fare?
A cura di Beatrice Manocchio
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