Turismo: in Alabama viaggio a Nord nelle eccellenze made in Usa tra hits, razzi e creator
(Adnkronos) – Un triangolo di eccellenze made in Usa, viaggiando a Sud. E’ quanto si incontra facendo rotta sulla parte settentrionale dell’Alabama, cuore degli Stati ‘sudisti’ durante la Guerra di secessione ed epicentro del movimento per i diritti civili degli afroamericani negli anni ’50 e ’60. Se le spiagge di questo piccolo Stato hanno avuto meno fortuna della vicina Florida, è nella parte a Nord, quella che confina con il Tennessee, che si respira aria vacanziera, non solo per le riserve e i parchi naturali con le mille opportunità di un soggiorno active, ma soprattutto perché in questa regione si concentrano alcune delle principali attrazioni dell’Alabama e di tutti gli Stati Uniti (per tutte le informazioni si può consultare il sito web dell’Alabama Tourism Department https://alabama.travel e https://www.northalabama.org/). E’ qui che si trova l’Us Space & Rocket Center, primo centro spaziale americano e museo più grande al mondo per gli appassionati di navette, razzi, orbite e missioni che hanno fatto la storia, come quella dello sbarco sulla Luna, nata proprio in terra di Alabama. Sicuramente è l’attrazione più visitata dell’intero Stato, e tuttora polo di eccellenza con il suo Us Space Camp, dove si formano i giovani aspiranti ingegneri aerospaziali e non solo. Un altro pezzo di storia americana si respira in un altro angolo di North Alabama, a Muscle Shoals, la capitale del mondo della registrazione, dove hanno inciso i loro brani artisti come Aretha Franklin e i Rolling Stones. Una ‘mecca’ della musica che è una tappa imprescindibile per gli amanti del rock e del soul, magari ripercorrendo una ideale tournée che sconfina negli Stati vicini per raggiungere in pochi chilometri anche Memphis e Nashville. Ed è sempre a Nord che l’Alabama vanta la città premiata per la migliore qualità della vita negli Stati Uniti, Huntsville, dove si può andare alla scoperta del meglio del saper fare che svela un’America che non ti aspetti: quella di artigiani e creators, che si sono riuniti in veri e propri hub diventati essi stessi poli di attrazione, ben lontani dagli scontati e sconfinati Mall. Un ideale viaggio in North Alabama può partire proprio da Muscle Shoals (www.cityofmuscleshoals.com), agglomerato di isolati senza un vero centro dove spiccano le insegne che invitano a visitare uno dei famosi Studios dove, negli anni ‘60 e ‘70, gli artisti hanno trovato quel suono destinato a rendere iconica questa destinazione: oggi, infatti, visitatori da tutto il mondo vengono qui per vedere il luogo dove è nato questo leggendario sound. Tutto è cominciato nel 1959, dall’idea dell’imprenditore Rick Hall, che creò Fame (Florence Alabama Music Enterprises), il primo studio di registrazione, e il successo fu immediato. Da qui sono passati artisti del calibro di Aretha Franklin, Lynyrd Skynyrd, Otis Redding e gli Osmonds. E’ il più antico studio di registrazione al mondo continuativamente operativo e anche il primo a fare impresa con questa attività. I dischi incisi tra le mura di Fame, in 60 anni, hanno venduto oltre 400 milioni di copie, salendo alla ribalta dei Grammy Awards. Proprio da Fame è uscito quel trio di musicisti noto come The Swampers, per creare un secondo studio, Muscle Shoals Sound Studio, che ha ospitato tra gli altri giganti anche Bob Dylan, e dove sono state registrate alcune delle hit più famose degli anni ‘70. Oggi questi Studios, una ventina tra Muscle Shoals e la vicina Sheffield, sono sempre attivi e sono rimasti come erano, con arredi vintage e strumentazioni analogiche. Si possono visitare in determinati orari per ascoltare storia e aneddoti, e immancabilmente anche note destinate a entrare nella Hall of fame. Muscle Shoals fa parte di un’area – The Shoals (www.ColbertCountyTourism.org) – con diverse municipalità raccolte intorno al fiume Tennessee e circondata da una importante riserva naturale, che è molto frequentata anche per le attività open air e particolarmente adatta al turismo familiare. Tanto da offrire strutture di livello come il Renaissance Shoals Hotel and Spa, del gruppo Marriott, con il ristorante ‘360 Grille’ in cima a una torre panoramica roteante. Ci sono anche comunità di nativi americani e un Festival (Oka Kapassa), nella frazione di Tuscumbia, famosa per aver dato ospitalità alle tribù nell’epoca della loro deportazione dopo il 1830, e dove si trova anche la casa natale della scrittrice Hellen Keller. A Nord del fiume, la cittadina di Florence, la più grande dell’area, vanta una rinomata università e edifici storici, tra cui la Rosenbaum House progettata dal famoso architetto americano Frank Lloyd Wright’s (aperta al pubblico). Come spiega il Ceo del Florence Lauderdale Convention & Visitors Bureau, Rob Carnegie, “quest’area attrae un turismo molto americano ma anche internazionale: spesso gli stranieri fanno un giro più ampio sulle rotte della musica oppure prendendo parte alle crociere lungo il fiume o ancora di passaggio per andare in Florida”. Spostandosi di un centinaio di chilometri, seguendo il corso del Tennessee, si arriva all’altra grandissima attrazione dell’Alabama e di tutti gli Stati Uniti, l’Us Space & Rocket Center (https://www.rocketcenter.com/), eccellenza mondiale del settore aerospaziale. Un enorme museo, che tra interno ed esterno ospita esemplari originali di razzi e navette, sorto là dove sono nati i primi programmi spaziali americani. Qui, infatti, arrivarono ingegneri e ricercatori tedeschi dopo la Seconda guerra mondiale con il loro know-how per sviluppare il sistema aerospaziale civile e militare. Ed è qui che sono stati ideati i programmi della Nasa che hanno fatto la storia delle esplorazioni spaziali, dal progetto Apollo che ha portato allo sbarco sulla Luna nel 1969 fino allo Space Shuttle e alle stazioni spaziali. In questa location, nel 1982 venne creato lo Space Camp-Aviation Challenge Robotics Camp, un centro di formazione che da allora ha visto oltre 500mila partecipanti da tutto il mondo. I corsi, di quattro livelli, si svolgono anche sfruttando le strumentazioni esposte all’interno del museo e durante la visita non capita di rado di assistere a vere e proprie lezioni ed esercitazioni spaziali. I visitatori, infatti, possono entrare nelle cabine spaziali, vedere navette a grandezza naturale, razzi originali nel parco che circonda il Centro, strumentazioni tecniche di ogni tipo, simulatori e poi infiniti pannelli esplicativi, anche interattivi, che raccontano la storia ma anche le sfide future. La visita, se si è fortunati e si prenota per tempo, può essere guidata anche da ingegneri Nasa in pensione che oggi offrono questo servizio di volontariato con intatta passione, come Joey Fann (Nasa Emeritus), instancabile affabulatore che con dovizia di dettagli storici e tecnici racconta tutto del Saturn V Apollo, “più lungo di un campo di calcio, uno dei soli tre rimanenti al mondo dei razzi andati sulla Luna”, confessa. L’Us Space & Rocket Center si trova alle porte di Huntsville, non a caso ribattezzata ‘The Rocket City’, che deve il suo sviluppo proprio alla presenza di questo polo mondiale dell’aerospazio, che ha creato tutto un indotto manifatturiero. “La città è meta di turismo soprattutto per lo Space Center, fatto molto di famiglie. Ma avendo attirato ricercatori e ingegneri ha anche una università che è un’eccellenza nel settore e una presenza industriale importante, dal tech all’automotive. E’ anche sede di colossi quali Google e Amazon, per questo è molto sviluppato anche il turismo d’affari”, afferma Charles Winters, Executive vicepresident di Huntsville/Madison County Convention & Visitors Bureau (https://www.huntsville.org/). Dal suo aspetto ricco e ordinato, elegante e residenziale, si percepisce subito che Huntsville è una città dove si vive bene. Vanta il più elevato Pil pro-capite dell’Alabama e nel 2022 si è classificata al primo posto come città più vivibile degli Stati Uniti, mantenendosi sul podio anche negli anni successivi. Premiata pure per le decorazioni floreali, è amministrata con una visione sostenibile: basti pensare che è in via di ampliamento, con la costruzione del nuovo municipio, il Big Spring Park, un parco con laghetto con acqua naturale sorgiva che secondo la leggenda fu il punto scelto dall’esploratore che fondò il primo nucleo della città dandole il nome, e che oggi è un punto di ritrovo per cittadini e visitatori. Qui si affaccia anche il Museum of Arts, che ospita una collezione permanente di 3.200 oggetti, con una sezione dedicata all’arte americana al femminile, e pure una originale serie made in Italy di animali in argento firmati Buccellati. Ad Huntsville si trova poi l’orto botanico più importante dell’Alabama, che conserva una rara collezione di farfalle e sculture in legno integrate nel parco, che è un’oasi di biodiversità esattamente come l’intero Stato. Dai Botanical Gardens si può arrivare a Burritt on the Mountain, nella quiete della collina che sovrasta la città, chiamata ‘Monte Sano’ proprio perché ritenuta salutare per la sua aria, fra sentieri e percorsi nella natura, per visitare la dimora appartenuta a un medico omeopata, costruita negli anni ‘30 del secolo scorso, con vista sulla vallata. Ora è una casa museo, arricchita da un parco dove sono state ricostruite delle casette in legno risalenti al 1800, con animali e corsi d’acqua, anche con la dimostrazione degli antichi mestieri, dalla ricamatrice al fabbro, scelta spesso come location per matrimoni. Le case storiche sono una vera e propria chicca di Huntsville: risalenti a fine 1800-primi 1900, vanto di pochi luoghi in America, un tempo appartenute ai proprietari terrieri o ai primi industriali, si susseguono, una più pittoresca dell’altra, intorno al centro della città, tutte accuratamente catalogate e inserite nel Registro nazionale dei luoghi storici. “Storica è anche la scuola, che per prima in Alabama si è aperta all’integrazione degli afro-americani”, ricorda con orgoglio Denise Swain, guida turistica di Scenethat Tours (www.scenethattours.com), che aggiunge: “Per un periodo Huntsville è stata anche capitale dell’Alabama e ha ospitato il congresso per la redazione della prima costituzione dello Stato nel suo Constitution Hall”. Un assaggio della storia si può avere nel negozio Harrison Brothers Hardware, la più antica ferramenta dell’Alabama, nella sua sede fin dal 1897, dove ha mantenuto il suo aspetto originale e parte degli arredi, compreso un registratore di cassa del 1907. Oggi appartiene alla Historic Huntsville Foundation e propone, tra cimeli e merci rare d’epoca, anche selezionati articoli contemporanei di almeno 50 artigiani locali del Sud. L’attenzione per artigiani e creators ‘made in Alabama’ è molto forte da queste parti, tanto che sono nati veri e propri hub: vetrine di eccellenze, ma anche esempi di rigenerazione urbana e architettonica da cui sono sorti spazi restituiti alla città e offerti a giovani e promettenti creativi. Sono numerosi, in North Alabama, questi hub multifunzionali nati dal recupero e della ristrutturazione di edifici per lo più dal passato industriale, che oggi vengono utilizzati come punti di ritrovo ma soprattutto come luoghi dove chi voglia trovare la propria via di impresa può farlo in modo semplice e abbordabile. Un esempio è il Lowe Mill Arts & Entertainment (https://lowemill.art/), alle porte di Huntsville. E’ il più grande hub privato degli Stati Uniti destinato a ospitare artisti e creativi, che qui possono affittare un loro spazio facilmente. Una grande struttura a mattoncini rossi, che ha già avuto almeno quattro vite: costruita dove sorgeva un vecchio mulino, poi adibita a magazzino per il cotone e in seguito riconvertita in fabbrica tessile e poi in manifattura di scarpe. La sua nuova era comincia nel 2006 e oggi occupa due piani con 153 laboratori, 7 gallerie d’arte, 200 fra artisti e makers, 4 sale eventi, un teatro, un ampio giardino. C’è chi dipinge, chi scolpisce, chi crea piccole opere d’arte, e ancora chi fa profumi. C’è anche il Cigar box guitar store, unico al mondo, come sottolinea Tara Mellow, proprietaria insieme al marito liutaio Jeff Mello: “E’ l’unico laboratorio dove dalle vecchie scatole di sigari si creano strumenti simili alle chitarre”. Inclusa nella visita, naturalmente, una piccola lezione musicale per imparare a suonare una Cigar box guitar. Ad Huntsville c’è poi il Campus no. 805 (https://campus805.com/): da una vecchia scuola è stato creato uno spazio multifunzionale, che mantiene anche la sua funzione educativa con sale che ospitano corsi di vario genere, poi laboratori e sale per eventi, oltre a locali per la ristorazione. Tra questi, Straight to Ale Brewing, un ristorante con annesso birrificio, che si può visitare per imparare come nasce una birra, e che nel retro ha ricreato anche uno speakeasy, quel locale segreto che, durante il proibizionismo, offriva alcolici clandestinamente ma solo a chi ne conosceva la parola d’ordine, oltre che l’esistenza. Altro esempio di rigenerazione urbana restituito alla cittadinanza è Stovehouse (https://www.stovehouse.com/): al posto di una vecchia fabbrica è stata creata una vera e propria piazza con spazi aperti, aree giochi, shopping con negozi soprattutto di artigianato e numerosi punti ristoro multietnici per tutti i gusti; qui famiglie e avventori si ritrovano per passare le serate, specialmente quelle calde che a queste latitudini si fanno sentire, spesso accompagnate da musica suonata dal vivo. E per respirare quell’aria di America autentica e produttiva che il North Alabama sa regalare. —lavoro/datiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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