Rocca: si al termovalorizzatore, ma con un’adeguata pianificazione regionale del ciclo dei rifiuti
Intervistato oggi da Il Tempo il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha parlato anche della gestione dei rifiuti.
Lei che dice, termovalorizzatore o discarica?
“Termovalorizzatore, però con piano rifiuti e la Regione… qui siamo al paradosso, in questo la sinistra io ho tutto da imparare perché sono maestri, sono riusciti a far dimenticare di essere stati commissariati e quindi umiliati dal governo, dal loro stesso governo, del PD, per il fallimento del piano rifiuti della Regione Lazio”.
Per Rocca, l’attuale amministrazione regionale si trova a dover riparare gli errori del passato. “Credo che serva più coerenza, il piano rifiuti è stato qualcosa di drammatico, noi lo stiamo risolvendo, entro l’anno lo porteremo in consiglio il nuovo piano rifiuti”.
Il presidente sottolinea anche la necessità di superare l’atteggiamento del “non nel mio giardino”: “Noi non possiamo essere ostaggi del “non nel mio giardino”, perché poi si fa il male della comunità. Si devono fare delle scelte e la politica responsabile anche a livello locale deve comprendere che comunque delle scelte vanno fatte”.
Attualmente, denuncia Rocca, “Abbiamo oggi una sola discarica a Viterbo che si fa carico di tutta la Regione, non è possibile, non è giusto». Da qui la necessità di redistribuire: «Dobbiamo individuare Latina, Frosinone, provincia di Roma, perché Rieti, Viterbo lo ha già detto ed è stato molto elegante, ha detto “noi ci facciamo carico di Rieti perché Rieti non ha quel numero di abitanti così importante”, quindi c’è stata già generosità da parte dei viterbesi, ma non possiamo caricarli di altri”.
Il presidente ricorda infine gli errori del passato sul fronte impiantistico: “In Provincia di Roma c’era e il centrosinistra l’ha chiusa, a Colleferro, hanno pure fatto il termovalorizzatore, ma lì nessuno va a vedere quanti milioni di euro – lo sta vedendo la Corte dei Conti – sono stati buttati per una scelta accelerata perché c’era il termovalorizzatore, era stato comprato, è stato venduto come ferro vecchio. Una vergogna”.
E l’affondo finale arriva con un confronto polemico tra le proprie azioni e quelle dei predecessori: “Sono bravissimi nel mascherare e nel far dimenticare questi scempi che hanno fatto della cosa pubblica. A me hanno puntato il dito perché ho regalato delle cravatte a Osaka, e nessuno si ricorda i 12 milioni di mascherine comprate da una società che vendeva lampadine”.
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