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Rete Adamo: “Sostegno aziendale è leva per natalità e produttività”

(Adnkronos) – Il calo della natalità in Italia rappresenta ormai un'emergenza sociale ed economica che coinvolge il sistema Paese nella sua totalità, aziende incluse. Questa tendenza negativa, se non affrontata con misure mirate, rischia di influenzare anche la crescita economica. Per questo motivo è fondamentale che le aziende si rendano parte attiva nel promuovere politiche e iniziative a sostegno delle famiglie e della natalità. Tre aziende – Kraft Heinz (con il brand Plasmon), Chicco ed Edenred Italia – dimostrano che è possibile fare rete e trovare misure efficaci attraverso i risultati di una survey dal titolo 'Genitorialità e welfare: la chiave per il futuro delle imprese e della società' effettuata all’interno delle tre realtà e presentata oggi presso la sede Edenred a Milano. Il sondaggio ha coinvolto 705 dipendenti, il 54% composto da genitori e il 46% da non genitori. La fascia d’età più rappresentata tra gli intervistati è quella tra i 25 e i 45 anni. Rete Adamo è una rete interaziendale aperta, fondata nel 2023 su iniziativa di Plasmon, Chicco ed Edenred Italia, con l’obiettivo di sviluppare politiche organizzative a sostegno della natalità e della genitorialità. La Rete promuove un approccio strategico considerando la genitorialità un valore aggiunto per il benessere delle persone, la produttività e la competitività aziendale. Attraverso tavoli di lavoro, survey periodiche, scambi di buone pratiche e strumenti di monitoraggio, la Rete cerca di portare numeri e dati che possono essere utili anche per le istituzioni. Tra i dati più significativi della aurvey, quello dell’eNPS: il 79% degli intervistati ha dichiarato che raccomanderebbe la propria azienda, contro il 43% della media nazionale emersa dal rapporto Great Place to Work 2025. Questo rappresenta un termometro importante che conferma l’apprezzamento delle misure finora messe in campo dalle aziende della rete. Un altro elemento importante che traspare è che l’80% dei dipendenti ritiene che le misure a sostegno della genitorialità aiutino le persone a sentirsi più tranquille nel pianificare anche il proprio futuro familiare. E questa valutazione è pressoché identica sia per i genitori che per i non genitori: c’è un sentire comune su questo tema. Il supporto alla genitorialità è percepito come un valore positivo per il benessere individuale e organizzativo, con un punteggio di 7,7 su 10: sapere che la propria azienda ha una politica di supporto per la famiglia aumenta il senso di appartenenza per l’80% dei dipendenti. I dipendenti intervistati considerano due aspetti necessari per poter gestire al meglio la famiglia e pianificare di avere figli: la flessibilità sul lavoro, richiesta dal 86,4% delle persone e la necessità di ridurre l'impatto economico, richiesta dal 74,68%. Quello che è interessante notare è che quando si parla di cosa vorrebbero dalle istituzioni, i bisogni principali sono: una maggiore conciliazione tra lavoro e famiglia (86,49%) e una maggiore stabilità economica (85,49%). Flessibilità e stabilità economica sono, quindi, al centro delle priorità. Questi dati dimostrano che le aziende possono fare la loro parte cercando, per quanto possibile, di lavorare su queste priorità: flessibilità e welfare. E i risultati si vedono: non solo aumenta la soddisfazione e l’efficienza del dipendente (il 78% dei dipendenti dichiara che il modello flessibile adottato dall’azienda permette di essere più efficace) ma anche la natalità. I numeri della Rete nel primo anno lo certificano: si è assistito a un abbassamento delle dimissioni volontarie del 4% e un aumento del tasso di natalità del 2%. “I numeri che emergono sono chiari – dichiara Corrado Colombo, portavoce di rete Adamo e commercial vice president Artsana Group, Chicco – quando si attivano politiche a sostegno della genitorialità, le persone tendono a rimanere, a lavorare meglio e a raccomandare il proprio ambiente di lavoro. Questo dimostra che la natalità non è solo una questione demografica, ma anche strategica per la competitività del Paese. Lavorare in rete tra aziende, condividendo dati, metriche e best practice, può fare la differenza – continua – quello che emerge dalla nostra esperienza è che una sinergia tra pubblico e privato è possibile.” Gigi De Palo, presidente Fondazione Natalità e direttore generale Fondazione Angelini, ha ricordato che nel 2024 è stato segnato il record negativo di bambini nati, pari a 370.000: “l’Italia – ha sottolineato – è il Paese in cui si parla di più di famiglia, ma si fanno meno politiche familiari rispetto al resto d’Europa. Secondo i dati Istat, tra i ragazzi di età compresa tra i 10 e i 19 anni, il 74,5% desidera sposarsi, il 70% vuole avere figli e, tra questi, l’80% vorrebbe due o tre figli. Il desiderio, quindi, esiste, ma spesso si scontra con una realtà molto complicata. Il tema della natalità riguarda tutti noi e sarà al centro dell’agenda politica per almeno le prossime quattro o cinque legislature. Dobbiamo tornare – ha concluso – ad ascoltare le esigenze del paese reale, le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori”. Secondo Alessandro Fontana, direttore centro studi di Confindustria, la demografia è una delle grandi sfide del nostro Paese: “l’invecchiamento della popolazione e il calo delle nascite mettono a rischio la competitività delle imprese, quindi il nostro potenziale di crescita, e la sostenibilità del welfare. Le imprese stanno già facendo la loro parte trattenendo competenze e investendo nel welfare aziendale (il 60% delle aziende associate a Confindustria offre previdenza complementare e assistenza sanitaria integrativa). Occorre però molto altro: intervenire per aumentare la partecipazione dei giovani e delle donne al mercato del lavoro, investire nella formazione continua e adottare una gestione dell’immigrazione che consenta di attrarre e trattenere i migliori talenti dall’estero, mantenere e valorizzare i nostri giovani. Rimbocchiamoci le maniche – ha concluso – non esiste la bacchetta magica, servono tante azioni da avviare subito”. Le aziende di Rete Adamo dimostrano che misure strutturate, integrate e continuative a sostegno dei genitori possono migliorare la qualità della vita, contrastare la fuga dal lavoro dopo la nascita dei figli e contribuire concretamente alla risposta alla crisi demografica. Una collaborazione tra aziende e istituzioni pubbliche oggi è fondamentale per creare politiche più efficaci e integrate, capaci di rispondere in modo più completo alle esigenze delle famiglie e di promuovere un cambiamento duraturo. All’evento hanno partecipato inoltre Simona Finazzo, chief public affairs officer Edenred Italia; Luigi Cimmino Caserta, responsabile relazioni istituzionali Kraft Heinz e Arianna Visentini, ceo Variazioni. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)


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