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Scorie nucleari: perché la Tuscia non è idonea al deposito

Le scorie nucleari nella Tuscia sono diventate un argomento molto importante, affrontato settimana dopo settimana con continui aggiornamenti. Lo scorso 11 maggio si è tenuta una manifestazione a Corchiano, paese considerato tra i più idonei ad ospitare la discarica, alla quale hanno partecipato circa 4000 persone proveniente da varie zone limitrofe.

Nonostante Sogin e Mase ritengano che la provincia di Viterbo sia atta ad accogliere ben 95.000 metri cubi di scorie nucleari, nella mattinata del 23 maggio 2025, geologi, agronomi e altri esperti, sono stati convocati nella sede della provincia per partecipare ad una prima riunione del tavolo tecnico, volta a valutare in modo approfondito le caratteristiche del territorio della Tuscia.

Scorie nucleari Tuscia, la Provincia a lavoro per dimostrare l’inidoneità delle aree indicate

Il primo incontro tenutosi nella sede della Provincia di Viterbo, e promosso dal presidente della Provincia Alessandro Romoli, ha dato il via ad un percorso tecnico-scientifico, ideato per dimostrare l’inidoneità delle aree individuate per la discarica di scorie nucleari.

Il piano prevede l’analisi di dati e le indagini riguardanti la sismicità, all’agricoltura e altri aspetti ambientali e territoriali della Tuscia.

“Difendere il nostro territorio significa agire con rigore, metodo e responsabilità – ha dichiarato Romoli –. Oggi abbiamo avviato un lavoro serio con tecnici qualificati per opporci, con dati concreti alla mano, a un’ipotesi che riteniamo profondamente sbagliata. Le caratteristiche della Tuscia non sono compatibili con un progetto di questa natura”.

Principali motivi di contrarietà

I principali motivi per cui la Tuscia non deve essere considerata idonea alla discarica riguardano i rischi ambientali e le criticità geologiche del territorio, tra cui la presenza di vulcani quiescenti come il Lago di Bolsena e il Lago di Vico, falde acquifere superficiali diffuse e un acquifero vulcanico esteso. Questi fattori incrementano il pericolo di contaminazione radioattiva delle risorse idriche e del suolo.

Alcune aree della provincia di Viterbo sono soggette a sismicità, il che potrebbe compromettere la sicurezza a lungo termine di un deposito di rifiuti radioattivi.

Nelle zone indicate sono, inoltre, presenti numerose aree naturali protette, siti archeologici e biodistretti che potrebbero essere danneggiate a causa della presenza di scorie nucleari.

Infine, la viabilità in alcuni paesi della provincia non è adeguata a garantire un trasporto sicuro dei rifiuti radioattivi, aumentando i rischi nel corso delle operazioni di trasporto e deposito.

A cura di Beatrice Manocchio

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