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Trump e il “genocidio dei bianchi” in Sudafrica: agguato con video a presidente Ramaphosa

(Adnkronos) – Dopo alcuni minuti di apparente cordialità allo Studio Ovale, il presidente Donald Trump e il suo team hanno sorpreso la delegazione sudafricana, guidata dal presidente Cyril Ramaphosa, mostrando un video – nascosto alle telecamere – in cui verrebbe dimostrato che sono in corso uccisioni di massa ai danni dei bianchi in Sudafrica. Il tycoon ha più volte definito le uccisioni un "genocidio", e ha portato con sé all'incontro anche articoli giornalistici stampati a dimostrare la sua tesi, che ha sfogliato ripetendo "morte, morte, morte".  "Ci sono molte persone che sono molto preoccupate per il Sudafrica e questo è veramente lo scopo di questo incontro, molte persone si sentono perseguitate", ha poi detto Trump a Ramaphosa, affermando che spera di avere "spiegazioni" e difendendo la decisione di accogliere rifugiati afrikaner. Trump ha infatti detto che permetterà l'ingresso di rifugiati "se pensiamo che sono in corso persecuzioni o genocidio", ha aggiunto ripetendo l'accusa, senza fondamento, che da mesi rivolge al governo sudafricano.  Il video proiettato durante l'incontro nello Studio Ovale – momento clou dell'"agguato" – riportava le parole e gli slogan di Julius Malema, un politico sudafricano che ha fatto dell'espropriazione delle terre ai bianchi senza indennizzo una sua storica battaglia politica, ha riferito il New York Times, aggiungendo che Malema, leader degli Economic Freedom Fighters, è stato espulso dall'African National Congress oltre dieci anni fa. L'Anc già diversi anni fa ha preso le distanze dalle parole di Malema e dal suo incitamento a "uccidere i Boeri".  "Siamo essenzialmente qui perché vogliamo un reset delle relazioni tra Stati Uniti e il Sudafrica". Era partito così Ramaphosa, con toni molto concilianti, nel suo scambio di fronte ai giornalisti con Trump, indicando l'intenzione, o la speranza, di mettere l'accento sulle questioni economiche e commerciali. "Voi siete un'economia molto più grande, noi siamo un piccola economia ma contiamo gli uni sugli altri per molte cose – ha continuato il presidente sudafricano – noi abbiamo minerali importanti che voi volete per alimentare la crescita della vostra economia così noi abbiamo questo da offrire, comprese le terre rare".  Ma dopo che Trump, di fronte allo stupore di Ramaphosa e di tutta la delegazione sudafricana, ha cominciato a ripetere non solo le accuse di "genocidio dei bianchi" ma ha anche fatto proiettare il video, il presidente sudafricano ha cercato in tutti i modi di spiegare, con calma, al presidente la situazione in Sudafrica, ammettendo che c'e' un problema di criminalità ma "che non vengono uccisi solo i bianchi" e che le notizie di "esecuzioni dei bianchi" non hanno fondamento.  Ma di fronte ai continui attacchi di Trump, la tensione è continuata a salire, fino a quando lo stesso Ramaphosa ha detto: "Mi dispiace che non ho un aereo da regalarle", con un evidente riferimento alla vicenda del Boeing regalato a Trump dal Congresso. Il presidente sudafricano ha comunque concluso con toni concilianti: "Lei è partner del Sudafrica, sta sollevando preoccupazioni, e di questo siamo disposti a parlare". A metà aprile Trump aveva minacciato di disertare il vertice dei leader del G20, in programma il prossimo novembre proprio in Sudafrica, rilanciando le accuse di "esproprio delle terre" dei bianchi e "genocidio" contro il governo sudafricano.  "Come si può aspettare che noi andiamo all'importante incontro del G20 in Sudafrica quando l'esproprio della terra e il genocidio sono il principale argomento di conversazione? Stanno prendendo le terre dei farmer bianchi e li stanno uccidendo insieme alle loro famiglie", aveva scritto su Truth Social il presidente. "E' qui che vogliamo andare per il G20? Non penso proprio!", aggiungeva il tycoon. Già in passato Trump aveva parlato di "uccisioni in larga scala" di farmer bianchi, riecheggiando le accuse di "genocidio dei bianchi" rivolte da Elon Musk, il suo quasi ex consigliere che è nato e cresciuto in Sudafrica. Accuse che recentemente un tribunale sudafricano hanno riconosciuto come "non reali" e "chiaramente immaginarie". Nel suo post, Trump accusava quindi i media di "rifiutarsi di riportare queste notizie" e ricordava come la sua amministrazione, abbia sospeso ogni aiuto al Sudafrica accusato di "ingiusta discriminazione razziale" ai danni degli Afrikaners, i discendenti dei coloni olandesi che fino al 1994 hanno attuato regime segregazionista, il tristemente noto apartheid, che negava diritti fondamentali alla popolazione nera.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)


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