Il caso Latina Ambiente: il PM chiede il rinvio a giudizio per tutti gli indagati
Negli ultimi giorni è iniziato un nuovo capitolo giudiziario per la vicenda del fallimento di Latina Ambiente, la ex partecipata del Comune, che per diversi anni ha coordinato il servizio di igiene urbana. Nel corso dell’ultima udienza preliminare, con il Gup Laura Morselli presso il Tribunale di Latina, il pubblico ministero Marco Giancristofaro ha formalmente chiesto il rinvio a giudizio di tutti gli indagati coinvolti nel processo.
La richiesta è l’esito di un’articolata fase preliminare, caratterizzata da numerosi approfondimenti e posizioni contrastanti. La pubblica accusa ritiene che vi siano gravi responsabilità penali a carico degli ex amministratori e dirigenti della società, imputati a vario titolo di bancarotta fraudolenta e negativa coordinazione che avrebbe portato all’instabilità finanziaria della società pubblica.
Anche le parti civili costituite nel processo, il Comune di Latina e la stessa Latina Ambiente sono interessate ad accertare le responsabilità e gli eventuali risarcimenti danni.
Latina Ambiente, l’udienza dell’8 maggio 2025
Nel corso dell’udienza dell’8 maggio 2025 l’ex amministratore delegato della società, Valerio Bertuccelli, indagato, ha scelto di rendere dichiarazioni spontanee in aula. Bertuccelli ha indicato un quadro specifico, affrontando le difficoltà vissute dalla società, facendo riferimento ad una precisa decisione politica come un punto negativo della loro attività. Secondo quanto è stato ricostruito, sarebbe stata l’amministrazione comunale con Zaccheo alla guida a portare al tracollo i conti, trasferendo alla società la competenza per la riscossione diretta della tariffa sui rifiuti.
Tale operazione si è rivelata un vero disastro. Secondo quanto dichiarato, Latina Ambiente non sarebbe stata infatti in grado di creare un metodo di riscossione idoneo da parte dei cittadini, inoltre il tasso di morosità degli utenti era ai massimi livelli. La situazione sarebbe peggiorata quando il Comune non è intervenuto nello stanziare fondi per la diminuzione dei crediti non esigibili, generando un debito definito “monstre” per poi arrivare al fallimento.
La prossima udienza
Dunque, il PM ha chiesto per tutti il rinvio a giudizio ed il processo procederà con almeno due udienze, una prima l’estate e una dopo, in cui verrà deciso se accogliere tale richiesta. La prossima l’11 luglio 2025 quando saranno gli indagati a prendere parola.
Beatrice Manocchio
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