Litorale: al via la stagione balneare ma con criticità ancora da risolvere
Dal 1° maggio è stata ufficialmente aperta la stagione balneare del litorale laziale, che prevede la presenza di migliaia di persone fino al 30 settembre, data di chiusura. Nonostante negli ultimi tempi Arpa abbia recentemente dichiarato che il Lazio vanta un mare pulito e spiagge accessibili a tutti, siamo sicuri che sia proprio così?
Emanuele Pirrera, referente vice-Regione Lazio di Plastic Free, afferma che, secondo un’analisi redatta dall’associazione di volontariato no profit, vi sono ancora molte sfide da affrontare affinché i dati pubblicati dall’Arpa possano essere confermati.
I dati di Arpa
Le analisi condotte da Arpa riportano che la maggior parte delle acque di balneazione del litorale laziale (91%) risulta eccellente. Il 7% viene classificato ‘buono’ e soltanto l’1% rientra nelle categorie ‘sufficiente’ oppure ‘scarsa’, cioè non idonea alla balneazione. Inoltre, sono state esaminate le acque di 221 tratti di litorale laziale: di questi, 15 sono risultati come buoni, 3 come sufficienti e 1 come scarsa.
Tra le spiagge eccellenti c’è anche il litorale di Latina, che si estende per 100 km, alternando spiagge di sabbia fine a promontori rocciosi. È una delle zone di maggiore interesse turistico, con centri balneari di spicco come Sabaudia, il Circeo, Sperlonga, Gaeta e Terracina.
Il direttore dell’Arpa Lazio, Tommaso Aureli, precisa che, secondo le normative vigenti, i controlli proseguiranno fino alla fine della stagione. “La sicurezza dei bagnanti viene garantita attraverso oltre 1600 campionamenti routinari dell’ARPA Lazio nei punti prestabiliti del litorale laziale, grazie ad una vigilanza costante nel monitoraggio delle alghe tossiche e con interventi tempestivi in occasione di fenomeni di inquinamento acuti, di colorazioni anomale delle acque o comparsa di fioriture algali“. Eppure, Plastic Free non sembra essere dello stesso parere.
Litorale di Latina, le criticità secondo Plastic Free
Emanuele Pirrera, referente vice-Regione Lazio di Plastic Free, con il supporto del referente provinciale Adriano Salvatori, ha analizzato alcune delle problematiche riguardanti il litorale della provincia di Latina di cui spesso nessuno parla.
Secondo l’indagine condotta dall’associazione, Latina, come gran parte dei litorali italiani, presenta una problematica ricorrente: l’inquinamento ambientale. Tuttavia, questa zona avrebbe un’aggravante legata alla biodiversità del territorio, in particolare nelle aree dove sono presenti dune protette.
I comuni e i lidi si preoccupano di ripulire le spiagge soltanto nel periodo primaverile in vista della stagione estiva. Ma cosa accade in inverno? E dopo le mareggiate?
“In tutta la provincia di Latina abbiamo notato che il mare viene dimenticato nel periodo autunnale e invernale e lasciato in balia della spazzatura. Dopo le mareggiate la spiaggia si ritrova sommersa di materiale plastico e di tutto ciò che viene riversato in mare” – afferma Pirrera – “Ahimè il problema non è solo l’inquinamento, ma anche il modo di come vengono ripulite le spiagge. Il più delle volte trattori e camion causano gravi problemi e mettono a rischio la biodiversità del territorio”.
E che dire delle spiagge ancora poco attrezzate per i disabili e con il divieto di portare cani?
Qui entra in gioco l’associazione Plastic Free, molto presente sul territorio, come riferisce Adriano Salvatori, con eventi calendarizzati. “L’associazione rimane a totale disposizione dei comuni per poter apportare delle migliorie al territorio e tutelare l’ambiente“.
A cura di Beatrice Manocchio
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