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Magliano Romano, il Consiglio di Stato boccia la discarica: vittoria dell’Associazione Ecologica Monti Sabatini

È una vittoria piena per il Comune di Magliano Romano, i cittadini e le associazioni ambientaliste: con una sentenza depositata il 9 maggio 2025, il Consiglio di Stato ha respinto definitivamente il ricorso della società Idea 4 s.r.l., confermando le precedenti decisioni del TAR del Lazio che avevano annullato le autorizzazioni rilasciate dalla Regione Lazio per l’ampliamento della discarica in località “Monte della Grandine”.

A opporsi con forza al progetto, che prevedeva deroghe ai limiti di legge per l’accettabilità dei rifiuti e la realizzazione di un impianto di trattamento chimico-fisico del percolato, sono stati il Comune di Magliano Romano, il Comitato No Discarica e l’Associazione Ecologica Monti Sabatini, quest’ultima intervenuta anche ad opponendum nel giudizio.

Una sentenza chiara: servono valutazioni ambientali serie

Il giudizio si è incentrato su gravi carenze istruttorie e sull’assenza di un quadro idrogeologico aggiornato e affidabile dell’area, che sorge a soli 800 metri dal centro abitato e da pozzi di approvvigionamento idrico. Il Consiglio di Stato ha evidenziato come non siano stati sufficientemente approfonditi i rischi ambientali, in particolare legati alla contaminazione della falda da arsenico e fluoruri, già rilevata in passato.

«All’attualità non vi è certezza dell’impatto effettivo delle autorizzazioni richieste sulla falda», si legge nella sentenza. L’assenza di uno studio aggiornato e di verifiche puntuali impedisce di accertare con certezza i rischi per l’ambiente e la salute.

La Regione bocciata: approvazioni frettolose e frammentarie

Un altro punto critico riguarda il mancato assoggettamento del progetto a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), nonostante la somma degli interventi richiesti (impianto di percolato + deroghe ai limiti) e la delicatezza del contesto territoriale. Il TAR prima e il Consiglio di Stato poi hanno censurato un approccio “parcellizzato” e la mancanza di una valutazione unitaria e coerente, in violazione del principio di precauzione.

Le parole dell’associazione

L’Associazione Ecologica Monti Sabatini, che da anni guida la mobilitazione contro la discarica, ha espresso grande soddisfazione:
“È una sentenza storica. Finalmente la giustizia ha riconosciuto che i cittadini avevano ragione: il nostro territorio non può essere sacrificato a logiche speculative che ignorano i rischi ambientali e sanitari“, ha dichiarato la presidente dell’associazione, Valentina Stefutti, legale anche nel processo.

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