Omicidio Nada Cella, le minacce di Cecere alla criminologa: “Il mio cane ti spappola” – Audio
(Adnkronos) – Genova, 08 mag. – (Adnkronos) "Mi devi dire il cognome, lo sai benissimo. Marco chi? Rispondi. Ma quanto sei bugiarda e falsa. E perché sei venuta qua ad assicurarti che io avessi solo un cane? No, non ho solo quello, ne ho un altro che se ti ripresenti qua ti spappola viva". È uno dei passaggi dell’audio inviato da Anna Lucia Cecere alla criminologa Antonella Pesce Delfino, ascoltato oggi in aula al processo per l’omicidio di Nada Cella, la segretaria uccisa nel 1996 nello studio di Marco Soracco a Chiavari. Nel messaggio, registrato di notte, Cecere accusa Pesce Delfino di intromettersi nella sua vita: "Adesso ci penso io, stai tranquilla. Ora te lo faccio riaprire io il caso. Perché ho la 'cazzimma', come si dice a Napoli". Pesce Delfino aveva incontrato Cecere a Boves fingendosi ricercatrice impegnata in uno studio scolastico, ma in realtà stava raccogliendo informazioni sul delitto. Oggi ha raccontato in aula: "Il mio compito era far emergere i ricordi, cercare di ricostruire quegli anni". La criminologa ha ripercorso anche i suoi incontri con Soracco: "Al primo pranzo nel 2018 gli chiesi della Cecere e rimase muto, imbarazzato. Poi ci siamo sentiti altre volte, cercavo di stimolare la sua memoria sul caso". Pesce Delfino ha ricordato una frase di Soracco durante un viaggio in auto: "Mi disse 'non so niente, o forse ho rimosso'. Da quel momento cambiò tutto". In aula anche i racconti sulle telefonate della Cecere nei giorni dell’omicidio e sull’atteggiamento di Soracco: "Non riferì certe cose agli inquirenti, disse che spettava a loro scoprirle". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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